Le parole di Andrea…

Capita a volte che la vita stessa ti dia cio che tu cerchi ,perche si realizzi nel modo in cui non
riusciresti mai a fare. A 37 anni le ambizioni sono molte,le idee per inseguirle anche. Quasi per tutti, finalizzate al benessere personale,dei propri cari,tanto “certe cose”,capitano agli altri. Basta un po’ di solidarieta’,un pensiero o un’azione ogni tanto, per tenere lontane da noi quelle cose,e poi se ci pensiamo troppo…va a finire che ci “perdiamo”tutte le cose belle che la vita ci puo’offrire. Succede poi,invece , che bastano solo 15 giorni per stravolgere tutto. Tanti sono infatti i giorni,che sono trascorsi da quando ho scoperto che sarei diventato papa’ per la seconda volta,a quando ho fatto “banali” esami del sangue di routine per la ditta. Con il pensiero al reparto di Neonatologia, mi trovo ricoverato al reparto di Ematologia…dal paradiso, all’inferno. Diagnosi  impietosa, rapida…devastante. Sofferenza fisica, per la verita’, lieve e saltuaria,sofferenza psicologica, pesantissima e costante..in ogni azione ,pensiero o momento del giorno. Il resto del “nuovo mondo” in cui entro, lo scopro lentamente…lo shock e’ notevole, ci vuole tempo per”ricomporsi”. Ma guarda un po’dove sono finito. E adesso? Cosa succede?Chi sono queste persone che mi assistono? Cosa hanno fatto finora? Dovrei occuparmi di crescere una famiglia e invece avrei bisogno di qualcuno che si occupi di me.Le cure procedono,tutto ok,qualche piccolo problema se ne va, ritorno ad un apparente normalità .Riapro gli occhi, niente è  più come prima.I lieti eventi in famiglia sono due,una nascita e una “rinascita“. A molti sarà successo di riflettere sul fatto che la vita vada vissuta al contrario, avere sempre l’entusiasmo del bambino e l’esperienza dell’adulto.Credo stia succedendo una cosa di questo genere, moralmente ritorno al top,ritrovo l’entusiasmo del bambino che sono stato e valuto cio che mi circonda con l’esperienza “dura ma
umana”del dolore. Un po’ mi diverte la “rinascita”Ascolto le preoccupazioni materiali di “chi non sa”,sorrido all’idea di poterli sconvolgere solo raccontando briciole di cio che ho visto e vissuto, ma non ho tempo, ho altri obiettivi da inseguire.Sono sempre circondato da professionisti esemplari, uomini e donne con immense conoscenze mediche e doti umane non comuni.Persone che mettono a disposizione di tutti, anni di ricerche,intuizioni,sperimentazioni e chissa’ quante altre cose che non arrivo nemmeno a capire. Ed allora la domanda che mi ponevo…si inverte.Ma cosa ho fatto finora? Senza un avventura cosi’ particolare, avrei mai incrociato le vite di questa straordinaria umanita? Ecco, finalmente cio che cercavo,l’esempio da seguire.Credo sia doveroso che si debba fare qualcosa. Io sono un privilegiato ,ma non posso essere uno dei pochi, se ci possono essere “soluzioni” per me,ci possono essere anche per altri. Conosco nel frattempo, qualche altro “collega di viaggio”, mi sento sempre privilegiato e nei confronti di qualcuno anche fortunato. Inizio a sentir parlare di un Associazione di pazienti, ciò a cui ho sempre pensato, sono un po’ in ritardo, ascolto in silenzio e sto a vedere che succede. Cerco di capire e sento parlare di baroni della medicina,lobby farmaceutiche, problemi con le istituzioni, sul lavoro e ahime’ in qualche caso anche in famiglia. No cosi non va. Ecco ci siamo, grazie soprattuto a alla tenacita’ e alla caparbieta’ di chi aveva già messo in cantiere un programma e degli obiettivi,assisto e partecipo con orgoglio alla nascita di AIPLMC. Nel mio piccolo e nei limiti delle mie possibilità , cerco il confronto con i nuovi Soci.Ammiro il loro impegno, ringrazio per la loro dedizione e sono convinto che nessuno di noi,e chiunque voglia esserci vicino, non debba mai far mancare un idea, una proposta o una parola che ci possa aiutare nella nostra crescita. La collaborazione è la nostra forza, l’entusiasmo di una “rinascita” ci servira’ per raggiugere i nobili obiettivi che ci siamo posti…

Un
cordiale Saluto

Andrea