EMOZIONI IN MUSICA …. UNA VERA TERAPIA!

di Ambra Laura Corti

Insegnante di Scuola Primaria specializzata nel sostegno e metodo Feuerstein

In che modo la musicoterapia può risultare efficace nel percorso terapeutico?


​​​​​​​La musicoterapia è una disciplina che utilizza la musica come strumento terapeutico a vantaggio del paziente.

Nell’ambito di tale terapia, gli elementi musicali, come il suono, la melodia, il ritmo, risultano essere veicoli di comunicazione, socialità e relazione per promuovere e rafforzare determinate abilità psico-fisiche, cognitive ed emotive.

La musicoterapia permette di esprimere parti di sé, che si fatica a esternare normalmente, attraverso l’uso di un linguaggio non verbale, in un percorso che punta a far ritrovare armonia e serenità con se stessi e con gli altri.

Durante la mia esperienza di studio e di lavoro ho avuto l’occasione di partecipare ad alcuni corsi sul tema “Relazione d’aiuto e musica come il Seminario “Educar suonando” (novembre 2013) tenuto dal musicoterapeuta – voice trainer – formatore Lorenzo Pierobon c/o studio privato di musicoterapia (MB) e il corso di musicoterapia presso le isole di Brioni – Croazia – (agosto 2015) con l’associazione Musica Prima.

Valuto i corsi in modo positivo in quanto sono stati esperienze di crescita personale e professionale legate all’ascolto reciproco e al “fare musica” in un contesto di non giudizio.

In una prospettiva terapeutica, il “fare musica” significa coinvolgere l’intera persona, la sua mente, le sue emozioni e le sue percezioni attraverso l’azione con il proprio sé e con l’altro.

Fondamentale è stato il contesto del gruppo nel quale ero inserita, per poter lavorare su concetti come l’ascolto reciproco, la fiducia nell’altro, l’espressione di sé con attività pratiche e corporee basate principalmente su osservazione ed imitazione, fare spontaneo e creativo.

All’interno del contesto scolastico, in cui opero come insegnante di sostegno di Scuola Primaria, ho avuto poi modo di sperimentare giochi con la musica di forte valenza psicoeducativa ed espressivo-linguistica specialmente nel lavoro con bambini con Disturbo dello Spettro Autistico per lo sviluppo di abilità motorie, cognitive e sociali.

La musica può essere davvero utilizzata come canale speciale di comunicazione nel lavoro con se stessi e con gli altri: “My music will tell you more about me than I ever will…”.(la musica ti dirà di me molto ti più di quanto ti possa dire io stesso)

Vediamo cosa succede in ambito oncologico che riguarda da vicino chi è affetto da leucemia.

Negli ultimi 10 anni sono stati pubblicati vari studi riguardanti l’applicazione della musicoterapia in campo oncologico.

Essi hanno dimostrato che la musicoterapia può determinare una riduzione dei livelli di ansia e di stress, un miglior controllo del dolore, una migliore compliance ai trattamenti antiblastici e può fornire un supporto psicologico al pazienti e ai loro familiari.

Il termine musicoterapia nasce nell’Antica Grecia e oggi indica il ricorso ad esperienze musicali attive, in cui s’impiega la musica per coltivare l’espressione creativa, o passive in cui predomina l’ascolto.

La musicoterapia è una disciplina che utilizza l’elemento sonoro/musicale all’interno della relazione utente/operatore in un processo sistemico di intervento con finalità preventive, riabilitative e terapeutiche.

Come citato sopra, la musicoterapia viene applicata attraverso due metodologie:

  1. musicoterapia ricettiva o passiva , con l’ascolto di musica registrata scelta dal paziente o programmata dal terapeuta;
  2. musicoterapia attiva , in cui la musica è creata dal paziente attraverso strumenti musicali, suoni e rumori emessi dal paziente.

 

Tra i possibili campi di applicazione della musicoterapia vi è l’oncologia con le seguenti finalità:

  • Riduzione di ansia e stress
  • Miglior controllo del dolore
  • Migliore compliance ai trattamenti
  • Supporto psicologico al paziente e ai familiari

 

Se ne possono annoverare molte altre, ma per lo più si tratta di studi condotti su piccoli gruppi di pazienti che necessitano ovviamente di ulteriori conferme.

È indubbio, comunque, come sosteneva Oliver Sacks, che “il potere della musica di integrare e curare… è un elemento essenziale, è il più completo farmaco non chimico”.

È ovvio che la musicoterapia non può sostituirsi alle terapie tradizionali per la cura delle neoplasie, ma può senz’altro potenzialmente offrire un valido supporto alle stesse.

Vi invito a leggere questo studio condotto su pazienti con cancro alla mammella.

E’ interessante come la musica abbia avuto effetti positivi nelle loro vite, come la musica abbiamo creato spirito di gruppo tra le partecipanti allo studio e come il gruppo abbia permesso alle pazienti di ritornare ad una vita degna di essere vissuta.

Potrebbe essere un valido strumento per ridurre ansia e stress anche tra noi pazienti con leucemia mieloide cronica.
http://www.perlungavita.it/argomenti/salute-e-benessere/257-la-musicoterapia-per-pazienti-oncologiche

​​​​​​​Buona lettura e buon ascolto!

Nota: Fonte Manuale per Concorso a cattedra 2016 a cura di Ciro Agizza, Valeria Famà, Salvatore Longobardi, Tina Naccarato – Internet quotes.